La finale del 1970 in cui il Brasile di Pelé sconfisse l’Italia 4-1, consolidando la sua terza vittoria mondiale
Il 21 giugno 1970, lo stadio Azteca di Città del Messico fu testimone di uno degli incontri più emblematici nella storia dei Mondiali di calcio. La finale tra il Brasile e l’Italia non fu solo una partita, ma un vero e proprio spettacolo di talento, strategia e passione calcistica. Riviviamo insieme quella giornata indimenticabile, in cui il Brasile di Pelé conquistò il suo terzo titolo mondiale, entrando nella leggenda con un trionfante 4-1.
- Contesto Storico
- La Partita: Analisi del Match
- Protagonisti e Leggende
- L’Eredità di un Incontro Leggendario
Contesto Storico
Prima di immergerci nei dettagli della finale, è essenziale contestualizzare l’evento. I Mondiali del 1970 sono stati i primi ad essere trasmessi a colori, raggiungendo un pubblico globale senza precedenti. Il Brasile, già vincitore di due edizioni precedenti (1958 e 1962), e l’Italia, campione nel 1934 e 1938, si affrontarono con l’obiettivo di conquistare il titolo per la terza volta, un traguardo che avrebbe permesso ai brasiliani di ottenere il diritto di conservare permanentemente il Trofeo Jules Rimet.
La Partita: Analisi del Match
La finale del 1970 è ricordata come una delle esibizioni più complete di una squadra di calcio. Il Brasile, guidato dall’allenatore Mário Zagallo, schierò quello che molti considerano il miglior team di tutti i tempi, con giocatori del calibro di Pelé, Tostão, Jairzinho e Rivelino. L’Italia di Ferruccio Valcareggi, d’altra parte, puntava su una solida difesa e rapide ripartenze, avendo come punta di diamante il talentuoso Gigi Riva.
Il match iniziò con un’intensa pressione italiana, ma fu il Brasile a dominare il gioco, mostrando superiorità tecnica e tattica. Pelé aprì il punteggio al 18° minuto con un colpo di testa memorabile. L’Italia pareggiò al 37° con Roberto Boninsegna, ma nella seconda metà, il Brasile dilagò. Gerson, Jairzinho e Carlos Alberto completarono il punteggio, sigillando il 4-1 finale.
Protagonisti e Leggende
Ogni giocatore in campo quel giorno ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio. Pelé, al suo ultimo Mondiale, mostrò una classe immortale, orchestrando il gioco e segnando il primo gol. Jairzinho, invece, entrò nella storia come l’unico giocatore ad aver segnato in ogni partita del torneo. Carlos Alberto, con il suo iconico gol, uno dei più belli in una finale di Mondiale, dimostrò perché è considerato uno dei migliori terzini destri di tutti i tempi.
Dall’altra parte, nonostante la sconfitta, giocatori come Giacinto Facchetti e Gigi Riva dimostrarono grande dignità e talento, lottando fino all’ultimo minuto.
L’Eredità di un Incontro Leggendario
La finale del 1970 non fu solo una dimostrazione di supremazia calcistica del Brasile, ma anche un momento di significativo cambiamento nel mondo del calcio. Essa influenzò generazioni di giocatori e allenatori, mostrando l’importanza della tecnica combinata alla fisicità e alla strategia di squadra.
Questo incontro ha anche cementato la reputazione di Pelé come uno dei più grandi, se non il più grande, calciatori di tutti i tempi, lasciando un’eredità che va oltre i confini del campo da gioco.
In conclusione, la finale dei Mondiali del 1970 tra Brasile e Italia rimane uno dei capitoli più gloriosi e studiati nella storia del calcio. Un incontro che ha trascinato lo sport in una nuova era, quella della globalizzazione televisiva e dell’eroismo sportivo, celebrando il calcio come vero e proprio linguaggio universale.
Per maggiori informazioni sul Mondiale di Calcio, visita il sito della FIFA.